La straniera – Unità 1

Destinatari: Adulti                             Livello: B2/C1            Cristina Di Bari

La straniera

La letteratura nella didattica dell’italiano agli stranieri

Unità 1 – La migrazione italiana a fine Ottocento/inizio Novecento

Attività 1: L’avvicinamento al testo

Dopo aver guardato le foto, rispondi alle seguenti domande formulando delle ipotesi con un audio o testo scritto. 

  • A quando risalgono queste foto?
  • Riconosci i luoghi in cui sono state scattate?
  • Quali sono i sentimenti delle persone raffigurate?
  • Immagina di essere una di queste persone: che cosa faresti?

Puoi condividere i tuoi pensieri e confrontarti con gli altri studenti qui:

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Attività 2: La comprensione del testo

MELANIA G. MAZZUCCO, VITA, Milano, Rizzoli, 2003

Leggi i brani e svolgi gli esercizi. 

Questo romanzo storico, vincitore dell’importante premio letterario italiano chiamato Premio Strega, è ambientato a inizio Novecento, nel periodo in cui dall’Italia partivano numerosi migranti verso Stati Uniti, Sud America (Brasile, Argentina), ma anche Germania, Francia, Svizzera, Austria.

La scrittrice, Melania G. Mazzucco (Roma, 1966) racconta la storia della sua famiglia. I primi due testi (“Welcome to America”, pp. 46-47) provengono da articoli di giornale contenuti nel romanzo, il terzo brano (pp. 61-62) invece è una riflessione di Diamante, uno dei giovani protagonisti insieme a Vita partiti alla ricerca del sogno americano, sulla situazione degli italiani in quel momento.

1) IMMIGRAZIONE SGRADITA

È gratificante vedere un giornale di prima classe come il “Times” suonare una nota di ammonimento per il pericoloso afflusso di stranieri indesiderati che si stanno rovesciando su di noi. L’afflusso non è solo sgradito ma nocivo al benessere del nostro paese. Voi dite che è nostro dovere aprire le porte agli oppressi di tutto il mondo, e dal momento che una persona è povera e infelice nel paese in cui è nata può reclamare la nostra ospitalità come un diritto. Ma le nostre leggi per l’immigrazione sono troppo lassiste. Guardate nelle nostre prigioni, negli istituti di pena, guardate il numero di omicidi e crimini quotidiani: sono tutti commessi da stranieri. E perché questi stranieri selvaggi e col sangue caldo sono sempre armati di stiletti o revolver? Nelle nostre strade sono tutti armati. Non molto tempo fa ho visto un ambulante italiano che spingeva un carretto a mano minacciare con un coltello un bambinetto americano che lo aveva provocato prendendolo in giro in modo innocuo. Ho cercato un poliziotto per quasi mezz’ora, ed ero a Broadway, a mezzogiorno. Non ho trovato un poliziotto e il potenziale assassino è scappato. Sì, bisogna bloccare in ogni modo questo flusso indiscriminato. Per quaranta o cinquant’anni la porta deve restare chiusa contro questo genere di immigranti.

Samuel Conkey

(Brooklyn, 28 aprile 1903)

Comprensione globale

 

2) NON VENITE

Mentre migliaia di italiani appena arrivati affollano New York, quelli che sono qui da più tempo cercano in tutti i modi di scoraggiare ulteriori partenze. I metodi per la dissuasione sono diversi. Si va dalle lettere con tristi ritratti della vita di qui ad articoli catastrofici inviati ai giornali di Napoli e di Sicilia. Ci sono poeti, a Mott e Mulberry Street, che cantano la vita dura che attende i nuovi arrivati: anche un verso rude ha grande attrattiva per gli italiani. Uno di questi componimenti dice che la nuova terra è nel migliore dei casi una fregatura, dove professori e braccianti si ritrovano a scavare con la picca in mano. Il poeta conclude: giovani, non venite.

10 maggio 1903

Comprensione globale

 

3) Il fatto è che nella maggior parte dei casi i passanti non sono capaci di leggere. Perché lo spazio in cui la banda è autorizzata a spacciare è la Broadway all’altezza di Canal, e laggiù, come Diamante ha cercato invano di spiegare all’edicolante – un lombardo azzimato che si lagna della loro meridionale fannullaggine – sono tutti zotici analfabeti. Non solo non leggono l’”Araldo”, ma non leggono niente. Provaci tu a vendere un quadro a un cieco! Bisogna superare l’Hudson per trovare qualcuno che conosce le lettere. Il fatto è che, se lo trovano, non legge l’italiano. E il giornale ce l’ha già. Il “New York Times”, il “Globe”, il “Call”, il “Post”, il “Journal”, la “Tribune”, l’”Herald” o il “New York World” che c’ha pure i fumetti. Gli americani non hanno certo bisogno del loro foglietto di otto pagine appena, che parla solo dei fatti degli italiani e dei fatti degli americani, non dice niente di più di quello che dicono i loro giornali, e in modo meno accattivante. Fra l’altro, al di là di Houston, non è che facciano salti di gioia a vederli. Sui portoni c’è scritto NO DOGS NIGGERS ITALIANS NEED APPLY. Sulle vetrine dei caffè NO DOGS NIGGERS ITALIANS. Rimediano insulti e sfottò – e ormai Diamante capisce cosa vuol dire la parola che suona come guappo [in dialetto napoletano significa “sfrontato”, “arrogante”]. È wop, invece, e significa italiano. E italiano è un insulto – anche se alla scuola di Tufo li hanno imbrogliati dicendogli che l’Italia è la culla della civiltà e italiani erano Marco Polo Cristoforo Colombo Michelangelo Giuseppe Versi e Giuseppe Garibaldi. L’altro insulto possibile è dago, e anche dago significa italiano. Se dici dago a qualcuno, lo consideri peggio di un cavallo con la diarrea. Se qualcuno lo dice a te, ti sale il sangue agli occhi e se non hai il coltello – e Diamante non ce l’ha – allora ti tieni l’insulto. Se insisti a gironzolare davanti alle loro vetrine, i biondi ti cantano dietro una canzoncina che suona più o meno ghini ghini gon. Ora gon, anzi goon, significa gorilla. Il gorilla è l’animale più stupido che ci sia. Se qualcuno ti chiama gon, la testa ti si riempie di nebbia, e ti senti veramente come un gorilla che pretende di entrare in una chiesa. E poi c’è la parola più difficile, grinoni, cioè greenhorn, che Diamante decifra solo dopo settimane di marciapiedi. Significa: pivellino, non sei capace di dire una parola in americano. Perciò è qualcosa come deficiente, citrullo, zotico, tamarro. Quando gliel’hanno detta, e lui se l’è tenuta perché non ha il coltello, ha smesso di disprezzare i tamarri che non sanno leggere l’”Araldo”. Infatti, anche il primo della classe come lui qui è ridiventato analfabeta.

Comprensione globale

 

Comprensione analitica

Spiega il significato dei seguenti modi di dire. Riesci a trovare similitudini e metafore?

 

Prova a scrivere altri modi di dire che ti vengono in mente, come “ha trovato l’America” (cioè il successo, l’occasione) o “viaggio della speranza” (cioè tentativo di compiere un’impresa molto difficile).

Attività 3: La produzione di un testo

Fai una ricerca online sulla migrazione di inizio Novecento: puoi scegliere il paese di provenienza e di arrivo a seconda dei tuoi interessi.

Usa come guida le seguenti domande:

  • Da dove vengono i migranti? Da quale regione?
  • Perché viene scelto questo Stato o regione? Fai riferimento alla situazione politica o economica dello Stato/regione ospitante.
  • Quali motivazioni li spingono a emigrare?
  • Quale situazione trovano nello Stato/regione di arrivo?
  • Come vengono accolti?
  • Riescono a integrarsi? Quali attività svolgono?
  • Traccia i confini cronologici dell’emigrazione in questo Paese. Continua ancora oggi?

 

Condividi con gli altri studenti i tuoi risultati!

Usa questo link per pubblicare il testo scritto della tua ricerca e confrontarti con loro: 

https://padlet.com/cdibari/ricerca-la-migrazione-di-inizio-novecento-3wvpgfa1qr6b33m6